«Tetraktis Architettura XVII»: riqualificazione centro civico di S. Giovanni Teatino (2a fase)
L'Istituto Tetraktis di Teramo in accordo con il Comune di San Giovanni Teatino (CH), e con la partecipazione della Regione Abruzzo, bandisce la XVII edizione del Concorso Tetraktis Architettura. Oggetto della presente edizione è il progetto di idee per la riqualificazione del centro civico di San Giovanni Teatino in località Sambuceto, al fine di realizzare e migliore efficienza e qualità urbana al centro cittadino di Sambuceto stabilendo una valida connessione con l'esistente, tenendo anche conto degli importanti progetti di prossima realizzazione. Il Comune di San Giovanni Teatino si impegna a realizzare l'opera dell'importo complessivo preventivato per il primo lotto funzionale di Euro 2.500.000,00.
Concorso, a procedura ristretta, articolato in unico grado con prequalificazione, è stato bandito con l'obiettivo di acquisire il progetto preliminare per la «Città dell'arte», cioè di un luogo dedicato all'alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale, comprendente specificatamente il «Conservatorio di Musica» e la «Accademia di Belle Arti». L'area individuata per il nuovo insediamento, di superficie complessiva pari a circa 22.000 mq., ricade nel centro urbano di Reggio Calabria, in prossimità della Fiumara Calopinace e della viabilità di recente realizzazione che collega la strada di circonvallazione della città con il centro storico. Ad andamento pressoché pianeggiante, detta area è attualmente caratterizzata dalla presenza di alcuni edifici e manufatti di tipo industriale, in condizioni di notevole degrado fisico e di cui si prevede la demolizione. Il complesso edilizio che si intende realizzare è destinato ad accogliere una popolazione scolastica complessiva di 1350 studenti, in un immobile avente una superficie utile di circa 7500 mq., anche distribuita su più livelli.
La progettazione degli ambiti delle piazze come spazi aperti e collettivi assume un’importanza determinante nel progetto di riqualificazione e di arredo di un centro. Occorre conoscere ed osservare bene i luoghi per conferire nuove funzioni urbane alle aree oggetto d’intervento, cercando di rispondere con più efficacia al funzionamento collettivo, attualmente già in uso. Dover inserire “nuovi spazi” in un contesto consolidato come quello del centro storico (con riferimento a P.za S.Giovanni) e dell’ambito urbano (con riferimento a P.zza Guido), ha comportato un approccio unitario per l’intervento sulle due piazze, sebbene esse presentino esigenze di uso e scenari differenti, nato proprio dall’osservazione del funzionamento e dell’organizzazione delle piazze nei diversi momenti della giornata.
La riqualificazione, intesa come recupero – riabilitazione - risignificazione, pone, inevitabilmente, il problema di un confronto qualitativo, tra i quartieri intesi come elementi della città esistente ed i loro progetti di riqualificazione. In quest'ambito gli spazi urbani assumono un ruolo strategico, la loro progettazione e il loro disegno sono il risultato di uno sforzo complesso al quale contribuiscono molte componenti: le condizioni di accessibilità, l'efficienza dei servizi, l'inquinamento ambientale e visivo, la qualità delle tecniche della costruzione e della loro durata. L’obiettivo è, dunque, indurre un processo di riconversione urbana sostenibile, tale da dare riconoscibilità e dignità al quartiere, potenziando e razionalizzando le risorse delle quali esso dispone. Il progetto propone un irregolare telaio insediativo, protetto in maniera lineare su due lati, da due strutture di “margine” esistenti alla scala urbana: ad est il fiume Esaro, ad ovest verso la linea ferroviaria. Le unità intermedie, che organizzano le nuove funzioni, rappresentano gli elementi progettuali della scala intermedia in quanto relazionano le scelte strategiche della grande scala con quelle della scala architettonica. Tutte le funzioni organizzate come “unità intermedie” nel parco urbano, possono trovare il loro giusto insediamento, confrontandosi con gli standards dettati, con il quadro della domanda d’utenza e con le istanze normative che consentono il normale funzionamento delle aree private e pubbliche relazionate, secondo caratteri di fruibilità, accessibilità, benessere e sicurezza. Ai detti requisiti è da aggiungersi quello della salvaguardia ambientale, nella messa in opera di misure e dispositivi atti al risparmio energetico ed al miglioramento dell’efficienza energetico-ambientale dei sistemi costruiti, oltre che dalle previste opere di messa in sicurezza dell’abitato alla scala ambientale per l’ambito fluviale di pertinenza. L’ampiezza dell’area d’insediamento dei corpi edilizi, la cubatura raggiunta e le superficie utili hanno fatto sì, che si organizzasse una struttura d’insediamento con corpi edilizi compatti, articolati all’interno, anche introversi, poiché incapaci di ritrovare spazi di relazione esterni ed esterni, in una mancata e sicura permeabilità delle zone filtro, di servizio, di ingresso e distribuzione e di affaccio sui due margini esistenti e costruiti della linea ferroviaria e dell’asta fluviale dell’Esaro, costruendo dei limiti fisici reali per l’insediamento.
Progettazione preliminare di abitazioni integrate e innovative con servizi per la terza età, finalizzate a sperimentare nuovi modelli abitativi, fondati sul sostegno e la solidarietà sociale, in grado di innovare i caratteri architettonici, tecnologici e gestionali delle case abitate da persone in età avanzata.
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